Dal 20 al 22 Luglio 2014
L’arte di adornare la vita
Nelle civiltà extraeuropee e nelle culture “primitive” la cintura non è considerata un oggetto effimero, dipendente dalla moda del momento, ma è un oggetto che, oltre ad avere una gradevole funzione ornamentale e un’utile funzione pratica, ha anche un prevalente valore culturale.
In tutte le numerosissime e differenti culture dell’Asia la cintura assume infatti un prevalente ruolo simbolico di grande importanza nella comunicazione sociale.
Oltre ad essere un accessorio utile per l’abbigliamento sia femminile che maschile, in tutte le culture asiatiche la cintura è soprattutto un oggetto che sottolinea l’identificazione e l’adesione dell’individuo alla cultura del gruppo di appartenenza e comunica agli altri lo status sociale di chi la indossa, grazie a un vero e proprio universo di simboli e di significati evidenti o segreti, riconosciuti da tutta la comunità .
La cintura è sempre coinvolta nella comunicazione interpersonale e sociale anche con significati rituali e sociali: ad esempio in molte etnie allacciare e slacciare la cintura non è un gesto casuale, perché “slacciare” significa simbolicamente apertura all’Altro, offerta della propria intimità, così come “allacciare” comunica chiusura e indisponibilità verso l’Altro.
In moltissimi casi la cintura assume persino significati sottilmente o fortemente erotici, sia in modo esplicito che metaforico, riconosciuti da tutti i componenti di una comunità.
La cintura inoltre svolge un prezioso ruolo di accessorio necessario per agganciarci una moltitudine di oggetti utili (coltelli, contenitori di ogni tipo, chiavi, acciarini, astucci per tabacco e betel, amuleti di ogni tipo).
Oltre alla sua funzione pratica, la cintura in moltissimi casi :
- identifica una precisa condizione sociale
- testimonia la ricchezza del suo proprietario
- - protegge la salute di chi la indossa e, in molti casi, diventa una forma di protezione simbolica del sesso femminile dall’intrusione di forze negative
- - comunica la ricchezza e l’importanza della dote femminile, quindi dello status sociale della sposa
Testo di Bruno Gentili